“… Le sue immagini, pur così precise, mantengono intatto il loro
mistero. Sono meditazioni esistenziali: non nel senso psicologico e
autobiografico del termine, perché l’autore non impone alle composizioni
il suo io. Lascia che siano gli oggetti a disporsi naturalmente sulla
scena, come lascia che sia la luce naturale a illuminarli. Non vuole
introdurre nulla di arbitrario nelle sue opere. La sua arte, in questo
senso, ha un parallelo con la pittura oggettiva e stupefatta del
realismo magico, di certa Neue Sachlichkeit, della classicità
moderna…” Elena Pontiggia, Milano Settembre 2021